Franco Aliberti parla di TheFork: "Crescere insieme fa la differenza"
È noto, un po’ semplificando, come lo chef antispreco: ma Franco Aliberti, la cui esperienza nei migliori ristoranti d’Europa parla da sé, è molto di più. Soprattutto è un convinto sostenitore dell’innovazione in cucina e nel mondo dei ristoranti. Innovazione che, secondo lui, passa anche attraverso una fruttuosa alleanza con TheFork.
Con esperienze a Parigi al ristorante di Alain Ducasse e poi presso le cucine di noti chef italiani, come Massimo Spigaroli all’Antica Corte Pallavicina e Massimiliano Alajmo a Le Calandre di Padova, passando poi per Gualtiero Marchesi ai tempi dell’apertura del Marchesino a Milano e per l’Osteria francescana di Massimo Bottura, Franco Aliberti è uno chef che ha fatto tesoro di questa sua formazione d’eccellenza, sapendola traghettare verso una contemporaneità tutta personale. La sua cucina è sostenibile, etica, e allo stesso tempo innovativa e curiosa.
Nel 2018 porta questo suo stile coscienzioso e creativo al Tre Cristi di Milano, menzionato dalla Guida MICHELIN a un anno dal suo arrivo; nel gennaio 2020 lascia il ristorante per dedicarsi con tutta la sua passione e il suo ingegno a un nuovo ambizioso progetto che sarà svelato prossimamente. Nel frattempo proprio di recente ha partecipato, assieme ad altri colleghi e ristoratori, al documentario realizzato da TheFork e intitolato Storie da non sprecare, presentato lo scorso 22 aprile, in occasione della Giornata internazionale della Terra. L’approccio antispreco di Aliberti si sposava alla perfezione con lo spirito dell’iniziativa.
Ma l’approccio dello chef è innovativo nel vero senso della parola, tanto che l’interesse per le potenzialità di TheFork è stato praticamente immediato: “La vostra tecnologia l’ho conosciuta tantissimi anni fa quando avete cominciato”, ci ha raccontato:
Ed è stata un apripista per un tipo di prenotazione un tipo di scelta del cliente che sta diventando sempre più comodo, quella di internet, cellulari, app. Qualcosa di intuitivo, un po’ più fruibile”.
Aliberti ammette che il mondo della ristorazione non è sempre immediatamente pronto ad accettare nuove sfide tecnologiche ma poi, una volta adottate, non si può che riconoscerne i vantaggi: “Noi come ristoratori non eravamo ancora pronti, quindi quello di TheFork è stato proprio il tipo di supporto di cui avevamo bisogno in quel momento”. Nel tempo la relazione è diventata di sostegno ed evoluzione reciproci:
Il bello è che anche il vostro supporto si sta evolvendo con noi. E quello è importante perché la crescita di entrambi i settori poi fa la differenza”, continua Aliberti.
Lo chef è convinto di una cosa, che quando si imbocca la strada dell’innovazione difficilmente si torna indietro, soprattutto quando ci si può giovare di benefici evidenti:
Inevitabilmente TheFork sarà un servizio che sfrutteremo sempre di più”, dice con sicurezza lui.