Michele Lazzarini di Contrada Bricconi: "La sfida di una ristorazione locale e sostenibile"
Michele Lazzarini aveva un sogno: quello di far rivivere un borgo storico della Val Seriana, in provincia di Bergamo. È così che crea la Contrada Bricconi a Oltressenda Alta, un agriturismo che ha dato nuovo slancio a un borgo del XV secolo che si stava spopolando, ma che oggi è un laboratorio interessante, anche grazie a giovani agricoltori, sul futuro della ristorazione.
Non è un caso che Contrada Bricconi sia finito tra i dieci finalisti dei TheFork Awards 2022: non è un caso perché quella di Lazzarini, appena trentenne, è un passione che gli scorre nelle vene fin da piccolo: "La mia scintilla per la cucina è nata in casa, in famiglia. I miei nonni hanno sempre cucinato e i miei zii hanno aperto una trattoria dove tutt'oggi mia mamma cucina", ha raccontato a TheFork: "Quindi diciamo che è dalla seconda media che avevo deciso di andare a fare l'alberghiero e provare la strada della cucina".
Sebbene questa sua scintilla culinaria sia nata in casa, prima di ritornare in territori familiari ha sentito l'esigenza di fare esperienze lontane: "Quella più significativa è stata quella con Norbert Niederkofler [chef del St. Hubertus di San Cassiano in Alta Badia, tre stelle Michelin, ndr] con cui ho lavorato per nove anni. Abbiamo girato il mondo e fatto tante esperienze insieme". Questa palestra impegnativa e formativa è stata l'occasione per forgiare la sua idea di ristorazione: "Con lui abbiamo ripreso questa filosofia che è il Cook The Mountain, che mi ha segnato e mi ha plasmato per quello che sono: una filosofia del territorio, di quello che racconta una montagna, una valle".
Tornare a casa
Dopo aver appreso e fatto tanto, però, era tempo di voltare pagina, tornando proprio alle origini: "Mi sono rimesso in gioco proprio perché avevo voglia di nuovi stimoli, di una nuova avventura. E fare una cosa a casa mia, in una valle sempre rimasta esclusa, una sfida anche nei confronti di chi diceva: non è la cosa giusta, non ce la farete mai. E io invece mi caricavo, trovo sempre il modo di far cambiare idea alla gente". È da questa caparbietà che nasce l'idea di Contrada Bricconi: "La prima volta che l'ho vista, tornando da una stagione al St. Ubertus, ho capito che dovevo farci qualcosa", ricorda emozionandosi: "Arrivato lì, con la neve, in un posto sperduto, immerso nella natura e quindi nelle mie corde. Ho detto subito: bisogna fare qualcosa di grande e di fuori dagli schemi".
Non è stato facile, ovviamente, ma Lazzarini ama superare gli ostacoli: "Mi ispiro tanto ai professionisti sportivi. Riesco a leggere in loro la fatica per arrivare a determinati obiettivi: perché col talento arrivi fino a un certo punto ma poi per fare cose grandi bisogna lavorare tanto. Anche il mio metodo si basa sul sacrificio e sulla passione". Anche oggi che sotto di sé ha molte persone, non si spaventa: "Essere responsabile di un gruppo mi dà grande carica, vivo tante difficoltà ma queste difficoltà sono anche belle perché bisogna trovare un modo per superarle".
Un'idea di sostenibilità
Forse tutto quest'entusiasmo viene dalla convinzione di star facendo qualcosa di unico e originale, in qualche modo destinato anche a cambiare il volto stesso della ristorazione: "Contrada Bricconi è un progetto culturale, non è solo ristorante: dietro c'è un mondo, dall'agricoltura supertecnologica al collegamento con piccoli produttori locali". E poi il focus è tutto sulla sostenibilità: "Non solo in cucina, ma anche proprio in un sistema di lavoro, di allevamento, tutto quello che sta attorno al ristorante e alla Contrada deve essere fatto in un certo modo. Anche nel lavoro dei collaboratori cerchiamo di ottimizzare gli orari, i giorni di riposo".
L'obiettivo? "Cambiare un po' la ristorazione". E se questo avverrà da una piccola valle bergamasca che si stava spopolando ma che ora, proprio grazie a Contrada Bricconi, vive una nuova vita, sarà ancora più sorprendente e soddisfacente.
Foto: sito ufficiale