I trend della ristorazione per il 2023

Un nuovo anno è iniziato e ancora dobbiamo scoprire quali saranno le sorprese e le novità che questo 2023 ha in serbo per noi e per il nostro settore. Ma come al solito TheFork vuole essere sempre in anticipo coi tempi e ha dunque individuato, in collaborazione con l'agenzia di consulenza NellyRodi, quali sono i principali trend della ristorazione che vedremo nei prossimi mesi:

Tradizioni “primitive”

Ricette e tecniche del passato tornano in auge con l'obiettivo di salvare il saper fare dei nostri antenati: la cosiddetta cucina primordiale, per esempio con la cottura alla brace sperimentata già al Braise di Parigi o al Brat di Londra, promette esperienze uniche e insolite. E c'è chi già lo fa da tempo in Italia, come l'Andreina a Loreto. 

Socializzazione

Locande e agriturismi sono i nuovi luoghi di condivisione, degustazione e cultura che, dopo anni di bistrot e ristoranti raffinati, tornano a sottolineare l'elemento della convivialità. Preparatevi dunque ai social dinner e a esperienze condivise da ricordare, iniziando per esempio dal Dry Aged a Milano (foto in alto).

Autosufficienza

Gli ultimi tempi ci hanno insegnato quanto sia fondamentale uno stile di vita più a contatto con la natura. Secondo un’analisi della Coldiretti e in base ai dati del rapporto ISTAT sul verde urbano 2021, negli ultimi 5 anni in Italia si è registrato un aumento  degli orti urbani del 18,5%. Ciò si traduce in maggior sapere agricolo anche in città e in una voglia di autenticità nel piatto. Come fa del resto il ristorante Marennà (foto sotto), in provincia di Avellino, il cui orto racconta la straordinaria ricchezza del territorio.

Incontri di culture

In un mondo sempre più globalizzato e frammentato sono due le tendenze, solo apparentemente in contrasto: da una parte il ritorno al passato, con il recupero delle ricette “della nonna” (vedasi il successo di Chic Nonna, premiato agli scorsi TheFork Awards), e dall'altra l'aperture alle tradizioni altrui, anche le più lontane, che si fondono in luoghi di integrazione come l'Azotea (anch'esso premiato agli Awards), ristorante di cucina Nikkei a Torino.

Condivisione

Dopo anni di distanziamento sociale, le persone vogliono riprendere il contatto umano, condividere, scoprire e sperimentare. Ecco che al ristoratore si chiedono sempre di più piatti conviviali e storytelling, racconto del territorio e scelta consapevole degli ingredienti. Dove trovare tutto ciò? Ma per esempio da Casa Gallo a Pompei, che propone cucina autentica e prodotti locali.

Innovazione

Sembra scontato dirlo, ma i ristoranti sono sempre più legati allo sviluppo dei social media: 5 millennial su 10, del resto, hanno ordinato cibo o visitato un ristorante dopo averlo visto su TikTok. Ma anche Instagram è molto utilizzato per consigli e recensioni. Dagli NFT alle stampanti food 3D l'innovazione non si ferma, come sa bene Oishi Japanese Kitchen in Abruzzo (foto sopra), che fornisce un gettone virtuale per accedere a una serie di attività esclusive quali un menù degustazione dedicati, piatti particolari, sconti riservati e così via.

Cucina etica 

Etica e sostenibilità sono oggi una priorità anche nella cucina e le imprese stanno in questo senso cercando di rivoluzionare il mercato alimentare con ricerche e prodotti innovativi, dall'Air Meat realizzata da microbi che trasformano l'anidride carbonica riciclata in proteine all'Ecovado, pensato come alternativa ai cibi la cui coltivazione consuma risorse eccessive. C'è poi la questione della sostenibilità sociale, con progetti per i giovani e l'integrazione. Già molti ristoranti, come Etico Food a Roma e Pizzaut a Milano, si stanno muovendo in questa direzione buona e giusta.