Dopo un 2022 in crescita, TheFork punta a migliorarsi sempre di più
Il 2022 è stato un anno molto positivo per il settore della ristorazione. Analizzando i propri dati TheFork conferma questo trend in crescita e s'impegna per affrontare al meglio gli elementi di incertezza comunque persistenti
Rispetto al 2019 l’Italia ha mostrato segnali di forte ripresa, chiudendo il 2022 con un aumento delle prenotazioni sulla piattaforma del +14%: a guidare le città con più prenotazioni ci sono Roma e Milano, seguite da Firenze, Torino e Napoli; tra le regioni il primato spetta a Lombardia e Lazio e poi a Toscana, Piemonte e Campania.
In confronto a tre anni prima, gli utenti di TheFork prenotano con più anticipo (6 ore prima contro le 4 ore del 2019) e prenotano di più anche a pranzo. Il weekend rimane il momento preferito per uscire a pranzo, così come sono più numerosi i tavoli da 2, prenotati per il 60% (13% da 3 persone, il 24% da 4 o più persone). A farla da padrona, come tipologie di ristoranti, occupano il podio la cucina mediterranea, italiana e di pesce, seguite dalle pizzerie e dai ristoranti giapponesi.
Abitudini che ispirano fiducia
Lo scontrino medio inferiore a 30€ è il più comune sia in Italia sia negli altri Paesi europei, segue una spesa media tra 30€ e 50€. Aumentano i turisti stranieri che prenotano (dal 7% al 12%), in particolare da Francia, Regno Unito e Germania, e soprattutto in estate (le prenotazioni sono passate dal 10% dell'agosto 2019 al 17% dell'agosto 2022); tra le città più prenotate ci sono Roma, Firenze e Milano.
Cresce anche la consapevolezza a un buon uso degli utenti, che per esempio stanno diminuendo abitudini poco corrette come il no show: a dicembre 2022 solo il 3% delle prenotazioni si è concluso in questo modo.
Una situazione in continua evoluzione
Si può dire dunque che TheFork rispecchia un momento di crescita per la ristorazione italiana, anche se non mancheranno in futuro alcune complessità: “Nonostante i dati incoraggianti, la ristorazione continua ad affrontare sfide importanti: basti pensare all’inflazione che sta impattando su tutti gli operatori del settore e sul potere d’acquisto delle persone.Questo fattore ha influito e influirà su tutti gli operatori del mercato, nessuno escluso, ma è possibile rispondere con efficacia", queste le parole positive ma di prudenza di Almir Ambeskovic, CEO di TheFork, che sottolinea l'importanza di un servizio sempre più attento al cliente.
"I consumatori infatti desiderano sempre di più vivere esperienze di valore invece di acquistare beni e questa è un’opportunità per i ristoranti: coloro che sapranno offrire esperienze di qualità potranno vincere anche questa nuova complicata congiuntura", aggiunge quindi Amberkovic: "Per quanto ci riguarda, TheFork è pronta a mettere in campo molte novità per affrontare questo scenario. In particolare stiamo investendo per fornire sia ai ristoratori sia agli utenti, gli elementi e i dati di cui hanno bisogno caso per caso. Per i clienti si traduce in un’offerta sempre più personalizzata, per i ristoranti nella possibilità di stimare l’impatto delle campagne di marketing e fare scelte di business più consapevoli e produttive"